La scorsa settimana ho trascorso un w.e. ad Ortona.
Non perchè Ortona mi ispirasse particolarmente (anzi manco la conoscevo), ma perchè il lunedì avevo un impegno a Chieti, per cui abbiamo deciso di partire sabato e restare 2 giorni in un posto di mare abbastanza vicino, e la scelta è caduta su Ortona.
Città, o meglio paese, su un colle a picco sul mare, un bel mare, bandiera blu 2011.
Un paese con una storia drammatica: durante la seconda guerra mondiale è attraversata dalla linea Gustav, una linea di difesa tedesca apprestata proprio nel punto più stretto della penisola.
Ortona viene bombardata ininterottamente per 6 mesi, frontiera tra il fuoco tedesco a nord e quello degli alleati a sud: viene praticamente rasa al suolo.
Definita da Churchill la Stalingrado d'Italia ,viene insignita della medaglia d'oro al valor civile.
Il ridordo terribile di questi momenti è fissato in una mostra fotografica all'interno dell'unica sala del Castello Aragonese: foto terribili, molto peggio di questa, che ho tratto dal web
Cosa mi resta di Ortona, oltre alle immagini di guerra?
L'impressione di un paese stanco, forse fermo nel tempo agli anni 90, dove la crisi attuale si fa sentire con maggiore forza che da altre parti.
Ad Ortona c'è l'enoteca regionale d'Abruzzo: ho faticato non poco a trovarla, in un paese minuscolo, in centro storico e chiedendo agli abitanti del luogo, che non lo sapevano.
E il mare, bellissimo, limpidissimo, silenzioso e poco fruttato (radicato nella mia mente c'è il mare di Cesenatico, Rimini, ovvero la prostituzione del mare al divertimentificio).
Ecco quindi le mie foto "ricordo"
Il mare dietro al castello Aragonese
Il castello Aragonese visto da porto
Il sole sul mare del porto
L'acqua limpidissima
Il faro
e questo ciò che abbiamo fatto noi...
La foto del mare con i luccicchii nell'acqua è meravigliosa ^_^ Un bacione, buon we
RispondiEliminagrazie delle belle immagini che ci hai regalato di ortona
RispondiEliminaForse un paese stanco, come lo definisci, ma con un mare incantevole e meraviglioso. Per una ligure come me, che vede invase le sue cittadine costiere da orde di turisti maleducati, questo mare cristallino rimane un sogno...
RispondiEliminaCiao Mila, un abbraccio
già anche a me è piaciuto questo aspetto meno consumistico e più semplice e naturale...conosce benino il mare ligure, ci sono venuta diverse volte in vacanza, bello ma, coma da noi, pieno di turisti
EliminaChe belle foto....quella tratta dal web, della guerra è impressionante! Un bacio
RispondiEliminaMila ci hai regalato delle bellissime foto. Arrivati i filtri per la reflex? In ogni caso una più bella dell'altra, tanto che non sembrerebbe affatto quel paese stanco che ci descrivi tu. Un mare da sogno! Sapevo di questa odissea vissuta da Ortona durante la seconda guerra mondiale. Quella foto, seppur terribile, ne dà solo un assaggio! Buon fine settimana.
RispondiEliminaNo, niente obiettivi ancora....le foto sono fatte con la mia vecchia macchinetta!
EliminaChe belle immagini..non ci sono mai stata...l'immmagine che mi suggeriva la mia testa invece è di calma...pace..sarà che vivo in una cittadina sempre invasa da turisti..Un bacio!!
RispondiEliminaCiao Mila, che bel post e che bel blog. Grazie per avermi dato la possibilità di conoscerlo. Mai stata ad Ortona. Mi ricordo di una mia compagna di scuola che mi diceva sempre: "Io d'estate vado a Ortona a Mare".
RispondiEliminaUn abbraccio
Questi paesi trasmettono la storia che hanno vissuto... Le foto sono stupende ed il mare incanta! Un bacio
RispondiEliminaBeh di natura lasciata com e` da sempre Ortona e` piena!!! Cosi` come e` nei luoghi e` anche nelle persone. Se si potesse fotografare questa attitudine... E` spettrale!!! Tutto resta come e` da sempre!!! Le persone si sostituiscono, transitano, i pensieri no! Si sente un`oppressione atmosferica quasi, frutto di un ristagno culturale... La storia si ripete, uguale a se stessa. L`entusiasmo giovanile non puo` far altro che trovare necessarie vie di fuga.... si puo` solamente transitare!
RispondiEliminaEffettivamente mi ha dato proprio un senso di ristagno...è la parola giusta....
EliminaCiao Anonimo,la prossima volta lascia il tuo nome alla fine del messaggio, grazie!
Leggendo le tue impressioni su Ortona è un peccato constatare luoghi comuni che non riflettono l'essenza di una paese, che oggettivamente non è poi così piccolo, con una storia e una cultura notevole.
RispondiEliminaAccanto al museo sulla guerra c'è uno splendido teatro, che proprio alcuni di quei giovani che devono cercare lavoro altrove, appena possono, tornano per organizzare eventi e promuovere una cultura che ovviamente non si mantiene da sola.
E' altrettanto un peccato non apprezzare la piccola imprenditoria delle persone che cercano di invenatarsi un lavoro, un negozio, un'attività artigianale o un locale per cibo o ristorazione in generale, che è il sogno di non ristagno delle persone che non vogliono cedere alla creazione di grandi centri commerciali impersonali.
La rete commerciale serve anche per non cedere allo spopolamento di paesi, che ahimè durante l'anno rimangono popolati solo più dei nonni che tanto hanno lavorato e investito per le famiglie che sono dovute emigrare, dopo essere scampati alla guerra e aver visttuo la rirpesa dopo essa.
Capire questo e vedere il lavoro di restauro del castello aragonese che, per tanti era rimasto chiuso, fa capire la voglia di sottolineare l'amore per la cultura che non è nè morta nè ristagnante nella cttà in cui nacque Francesco Paolo Tosti, e che D'Annunzio scelse per trascorrere le sue estati poco distante da lì e dal suo amico.
Se ti capitasse forse sarebbe bello per te, così appassionata di cucina, scoprire le tipicità e i gusti regionali che vengono promosse durante la sagra dei sapori nella settimana di ferragosto.
Le persone che animano questo paese sono piene di volontà di non soccombere a un'economia che spesso piega le scelte delle persone, che devono emigrare, abbracciando con lo sguardo il loro paese prima di imboccare l'autostrada.
un'ultimo particolarità e la grande religiosità del luogo, la basilica di San Tommaso Apostolo permette a tanti creditenti di riunirsi per la festa del Perdono la prima settimana di maggio.
Tutto questo è Ortona, oltre al bel mare.
Anna
Mi auguro che tu non ti sia offesa per le mie parole: non erano luoghi comuni, ma ciò che io ho avvertito di Ortona...Poi ciò che tu dici sarà sicuramente vero: io ci sono stata 2 giorni, non certo sufficiente per cogliere niente altro che le apparenze e, comunque, un senso di decadimento, che, permettimi, non si può non notare...Può darsi che prima di oggi fosse peggio, che invece chi conosce questi luoghi avverta di più il tentativo di cambiare...io non avevo termini di paragone e quindi ho scritto solo ciò che ho avvertito...
EliminaE per i gusti ero alla ricerca proprio di quelli, ma sono rimasta delusa da un ristorante che si diceva il migliore e persino l'Enoteca non aveva prodotti, oltre ai vini, da consentirti una degustazione veramente tipica e che ti invogliasse ad acquistare, e, difatti, non abbiamo comprato nulla oltre ad una bottiglia di vino.
Volentieri, se dovessi tornarci, tenterò di guardare il luogo con occhi diversi...ma considera che vi ero andata senza nessun genere di preconcetto (ed io non ho preconcetti sul sud, anzi...).
Ciao grazie di avere lasciato il tuo messaggio, ti avrei risposto privatamente se avesi avuto l'indirizzo.
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